PALERMO-CHIEVO 4-1

REALISMO e RICONOSCENZA

La pesante batosta sportiva e morale subita oggi dal Chievo a Palermo (4-1) deve portare noi tifosi, e pure la società, a fare qualche riflessione.

Nell’anno del ritorno in serie A dopo la breve parentesi in B,
Mimmo Di Carlo è arrivato a Verona in una situazione che tutti ritenevano oramai compromessa.
Con la sua saggezza difensiva e con le sue capacità di gestione del gruppo ha saputo portarci ad una salvezza incredibile ed insperata.

Noi tutti tifosi del Chievo non dobbiamo mai dimenticarlo.

Poi, l’anno successivo, il gioco non è mai decollato ma la squadra si è salvata senza patemi.
E noi tifosi, ricordando quanto avvenuto nella stagione precedente, non abbiamo battuto ciglio e ci siamo goduti la permanenza nella massima serie.

Nessuno, però, si è strappato i capelli quando Di Carlo ha lasciato la nostra squadra per una nuova esperienza a Genova, sponda blucerchiata.

Più di qualcuno, invece, ha storto il naso quando, l’anno seguente, la società ha deciso di richiamare il tecnico ciociaro al timone dei gialloblù.
Ma la fiducia e la stima per l’uomo e l’allenatore Di Carlo erano ancora al massimo livello e tutti lo abbiamo sempre sostenuto per tutta la stagione, anche se il gioco non è quasi mai stato brillante.

Ma 49 punti sono 49 punti.
E chi raggiunge 49 punti ha sempre ragione.
Anche la società che, con disappunto di molti di noi, affermava che l’importante è fare i punti, non il modo in cui si ottengono o la qualità del gioco.

E, davanti a questa considerazione, tutti noi abbiamo abbozzato un cenno di assenso, pur sempre avendo però negli occhi la pochezza tecnica e tattica di alcune prestazioni e mai dimenticando i tempi di Del Neri, quando i “mussi volanti” davano spettacolo e provavano a vincere su tutti i campi più blasonati del nostro paese.

Adesso però dobbiamo dire basta.
Con vigore e senza dimenticare il passato.

Di Carlo oggi è naufragato miseramente e senza attenuanti con le sue idee tattiche sempre uguali e con le sue scelte a dir poco avventate.
E’ sembrato un comandante senza forza e senza carisma.
E i suoi giocatori si sono spenti con lui, probabilmente rassegnati davanti a risultati impietosi: 5 sconfitte consecutive dopo l’illusoria vittoria con il Bologna, 13 gol subiti e solo 2 fatti, di cui uno su rigore e uno direttamente su calcio d’angolo.
Mai un gol su azione, poche idee in attacco, e questa con Di Carlo non è una novità, ma molti svarioni in difesa, dove invece abbiamo sempre costruito le nostre salvezze.

Una nave apparentemente inaffondabile ormai alla deriva.

Caro presidente Campedelli, caro Sartori, è ora di essere realisti e cambiare, immediatamente e prima che diventi troppo tardi.
Sempre con riconoscenza…

ALBERTO D’URSO

 

PALERMO-CHIEVO 4-1
Miccoli(P) 13’p.t., 59’s.t., 83’s.t., Rigoni M.(C) 28’p.t., Giorgi(P) 80’s.t.

2 thoughts on “PALERMO-CHIEVO 4-1”

  1. Sono pienamente d’accordo con Alberto, la riconoscenza non deve MAI mancare assieme al rispetto. Tuttavia bisogna anche essere realisti, non è difficile amalgamare venti teste all’interno di uno spogliatoio e cosa ancor più ardua accontentare l’esigenza del singolo giocatore che è quella di giocare (sempre).
    Panchine troppo lunghe = giocatori scontenti e questo si nota già in diverse squadre e siamo solo agli inizi.
    Ne vedremo delle belle !!!

  2. Caro Alberto analisi perfetta e speriamo che il tuo appello al Presidente trovi concrete risposte.
    Certo che con il “Genio” non credo andremo lontano: ma non c’era Sannino libero sul mercato ?

Comments are closed.